Ampliamento del Canale di Panama - Terzo set di chiuse
Il progetto, definito come l'opera di ingegneria più importante del XXI secolo, ha previsto la realizzazione di un nuovo set di Chiuse che – a complemento del canale e le chiuse esistenti – consente il transito di navi di maggiori dimensioni, incrementando il traffico commerciale in risposta agli sviluppi ed alla continua espansione del mercato dei trasporti marittimi.
La realizzazione del Terzo Set di Chiuse del Canale permette, infatti, il passaggio di navi di maggiore tonnellaggio denominate Post Panamax, con una capacità sino a 12.600 TEUs per una lunghezza di 366 metri e larghezza massima di 49 metri.
Il precedente sistema di chiuse consentiva il passaggio di natanti tipo Panamax, con una capacità di 5.000 TEUs e, una lunghezza massima di 294 metri, una larghezza massima di 32 metri e un pescaggio di 12 metri.
In particolare, il progetto ha previsto la costruzione di due chiuse a salto triplo: una sul lato Atlantico ed una sul lato Pacifico. Queste chiuse permettono il sollevamento delle navi dal livello degli Oceani al Lago Gatun (intermedio rispetto ai due Oceani) e viceversa, in un tempo inferiore a due ore.
La messa in funzione del Nuovo Set di Chiuse del Canale di Panama rappresenta una vera e propria rivoluzione per il commercio marittimo. Le circa 12.000 navi che ogni anno lo attraverseranno, saranno connesse a 1.700 porti di 150 Paesi e 144 rotte marittime.
Le Paratoie (Lock Gates)
Il funzionamento efficiente ed in sicurezza delle Chiuse è regolato e garantito da Paratoie tipo “Porte a Scorrimento Orizzontale” che (parimenti alle Porte tipo “Vinciane” delle chiuse esistenti) sono di provata tecnologia ed applicazione in installazioni di questo tipo.
Queste Paratoie, azionate da argani elettrici, impiegano circa 3-4 minuti per realizzare la chiusura/apertura delle Chiuse.
Sorprendono le dimensioni di queste Paratoie, alte 23-33 metri, larghe circa 10 metri e lunghe circa 58 metri.
L’impatto ambientale: il riutilizzo dell’acqua attraverso il sistema di Water Saving Basins
Gli studi effettuati hanno permesso di realizzare una strategia di sviluppo del progetto ambientalmente e socialmente sostenibile al fine di mitigare tutti gli impatti sul territorio, sull’ambiente e sulla popolazione.
Una particolare attenzione è stata attribuita sin dalla fase progettuale alla riduzione del consumo di acqua del lago Gatun durante le fasi di transito.
A tal fine è stato studiato un nuovo sistema – definito Water Saving Basins – che consente attraverso l’introduzione di Bacini ausiliari il recupero ed il riutilizzo parziale dell’acqua del lago Gatun. In questo modo si ha un risparmio di acqua pari al 60% ed il transito che richiederebbe l’utilizzo di circa 500 milioni di litri di acqua si realizzerà con circa 200 milioni di litri.
PRINCIPALI DATI TECNICI:
Dragaggi: 7.100.000 m³
Scavi: 74.000.000 m³
Reinterri: 18.000.000 m³
Calcestruzzi: 5.000.000 m³
Cemento: 1.600.000 ton
Acciaio di Armatura: 290.000 ton
Acciao per paratoie e valvole: 71.000 ton
Edifici (96 unità): 40.000 m²
Pietro Salini salutava così nel giugno 2016 l'inaugurazione del nuovo canale di Panama, opera realizzata dal consorzio internazionale Grupo Unidos por el Canal guidato da Salini Impregilo – oggi Webuild.
"Sette anni fa iniziava per noi un lungo viaggio che rappresentava la sintesi tra sogno e sfida che ogni imprenditore e ogni uomo vorrebbe vivere una volta nella vita: realizzare l’opera capace di cambiare il commercio mondiale"
Attraversare il nuovo Canale di Panama significa compiere un viaggio nella storia: un viaggio attraverso le acque verdi del lago Gatùn, che in un solo balzo, dal Pacifico all’Atlantico, taglia in due l’America
Il Nuovo Canale di Panama (o Panamá) è molto più di una semplice struttura. È un perenne omaggio al commercio e all'economia mondiale. Pianta i semi di una nuova rivoluzione industriale, in cui sarà l'acqua e non l'acciaio a dominare la scena, portando con sé, navi, porti e carichi navali.
A un secolo dalla nascita della Repubblica di Panama e, soprattutto, dall’inaugurazione del Canale, il commercio internazionale vive un altro ciclo di crescita grazie all’espansione della via d’acqua che taglia in due il Continente e unisce l’Oceano Atlantico al Pacifico. L’espansione è in realtà la costruzione di un nuovo canale che si aggiunge al primo, aperto nel 1914, permettendo il transito a navi lunghe 366 metri e con capacità di carico fino a 12.600 containers, tre volte superiori alle attuali.
La realizzazione del nuovo canale di Panama si compone di più parti, di cui la più rilevante è il Progetto Terzo Set di Chiuse, affidato a un consorzio internazionale, il Grupo Unidos por el Canal (GUPC), composto da leader delle infrastrutture e dei lavori d’ingegneria: l’italiana Salini Impregilo - oggi Webuild - la spagnola Sacyr e la belga Jan de Nul, insieme alla CUSA di Panama.
Con 74 milioni di metri cubi di scavi, 5 milioni di metri cubi di calcestruzzo, 1,6 milioni di tonnellate di cemento, 7,1 milioni di metri cubi di dragaggi, il Progetto Terzo Set di Chiuse del nuovo canale di Panama rappresenta la più grande opera dell’uomo degli ultimi decenni.
Le navi moderne, chiamate Post-Panamax per segnare l’avvio della nuova era di navigazione, successiva al canale di Panama esistente, attraversano l’istmo di Panama con un sistema di chiuse delimitate da enormi paratoie scorrevoli, disegnate e costruite in Italia. Questo gioco di chiuse serve a innalzare le imbarcazioni fino a colmare il dislivello di 27 metri del lago Gatún, il bacino artificiale più vasto del mondo che ha la funzione di far confluire nel canale di Panama l’acqua piovana e quella proveniente dalle foreste pluviali circostanti, consentendo loro una traversata tranquilla della durata di circa 8-10 ore, oltre la foresta pluviale e oltre gli oceani, come in una sorta di corsia sopraelevata.
Una volta giunti dall’altra parte, le chiuse all’imbocco dell’altro oceano riportano lo scafo al livello del mare. Il pedaggio è elevato, ma è comunque più conveniente della circumnavigazione del Sud America. Le manovre a ripetizione d’ingresso, risalita (o ridiscesa) e uscita delle navi, devono essere eseguite con precisione millimetrica al cospetto dei nuovi giganti del mare. Speciali locomotive elettriche, su entrambi i lati delle chiuse, garantiscono che le navi entrino in posizione corretta e la mantengano per tutto il viaggio. Ogni paratoia compie il proprio lavoro in meno di cinque minuti, per un’operazione destinata a reiterarsi per almeno altri cento anni.
La tolleranza è minima: tra le paratoie e i loro alloggiamenti in cemento armato vi sono pochi centimetri. Sono alte 23-33 metri, larghe circa 10 metri e lunghe circa 58 metri. Pesano 4000 tonnellate ciascuna. Un vero e proprio capolavoro di creatività ingegneristica ed eccellenza tecnica.
Sostenibilità: Water Saving
Il consorzio ha risolto il problema dell’impatto ambientale e dell’elevato consumo idrico grazie a un sistema chiamato Water Saving Basins: il nuovo Canale riduce la dispersione di acqua nell’oceano, con un risparmio idrico del 60%. Per la tutela della foresta pluviale e dei suoi abitanti sono state prese misure di protezione che hanno permesso il recupero di centinaia di specie tipiche dell’habitat tropicale.
Canale di Panama: il racconto per immagini
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