23 gennaio 2025

Precisazione sul coinvolgimento dell’INGV e del suo presidente Doglioni in merito al Ponte sullo Stretto di Messina e faglia non attiva

23 gennaio 2025 – Il mancato coinvolgimento dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina non risponde al vero, come dimostrato dalla documentazione e dalle testimonianze di cui il consorzio Eurolink e Webuild sono in possesso, smentendo il Presidente dell’Istituto Carlo Doglioni, che ha dichiarato di non essersi mai occupato del Ponte di Messina e di non essere mai stato richiesto di un parere. Il prof. Doglioni faceva parte del gruppo di esperti che, per iniziativa del prof. Scarascia Mugnozza, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Roma La Sapienza, hanno contribuito al Progetto Definitivo del 2011 con uno studio in materia di geo-sismotettonica, che ha riguardato anche il rischio sismico.

Nel 2024 il Consorzio Eurolink ha conferito un nuovo incarico all’Università di Roma La Sapienza per rispondere alle richieste di approfondimento della Commissione VIA/VAS.   L’Università ha nuovamente coinvolto INGV, presieduto dal 2016 proprio dal Prof. Doglioni, per approfondire alcune  tematiche in ambito geologico e geo-sismotettonico tra le quali quelle relative alla cosiddetta faglia di Cannitello, in prossimità della quale  dovrebbe essere posato il pilone del Ponte sulla costa calabra. L’attività di ricerca richiesta a INGV è stata eseguita, per nome e per conto dell’Istituto, da due dirigenti ricercatori, Pierfrancesco Burrato e Gianluca Valensise, quest’ultimo il più anziano ricercatore dell’Istituto, dove lavora dal 1983.

Allo stesso modo l’affermazione del prof. Doglioni, secondo cui l’attività di ricerca sarebbe stata effettuata dai due dirigenti ricercatori a titolo personale, non corrisponde al vero perché:

  1. il contratto è stato sottoscritto dal Presidente Doglioni in qualità di legale rappresentante di INGV;
  2. INGV, e non i due dirigenti ricercatori, che non hanno ricevuto alcun compenso, ha incassato il corrispettivo per l’attività svolta. La società Webuild è in possesso della relativa fattura;
  3. l’attività di ricerca è stata svolta dai due dirigenti ricercatori di INGV avvalendosi dei mezzi e degli strumenti dell’Istituto come espressamente previsto nel contratto firmato dal prof. Doglioni;
  4. il contratto firmato dal prof. Doglioni prevede che il rischio per l’eventuale violazione dei termini dell’accordo sia a carico di INGV, pena il recesso dal contratto.

 

In relazione alla sezione geologica che Report ha chiamato impropriamente “mappa”,  inclusa nel  Progetto Definitivo di Eurolink, che mostra una faglia in prossimità della torre di Cannitello, è necessario smentire quanto affermato in trasmissione e cioè che si tratti di una faglia attiva. Il citato disegno riporta chiaramente una faglia suturata (cioè chiusa) da depositi sedimentari, per uno spessore pari ad alcuni metri. Pertanto la faglia, così come confermato nella relazione dall’Università di Roma e INGV, non è definibile attiva e tantomeno capace, vale a dire non è in grado di tagliare la superficie e quindi di interagire con le fondazioni degli edifici che vi si trovano sopra. Peraltro, come ben si evince dalla stessa figura, la faglia tracciata non interseca i pozzi di fondazione del ponte. Se, come erroneamente sostenuto, ci fosse una faglia attiva a Cannitello, il problema non sarebbe la stabilità del futuro ponte, ma il rischio della vita degli abitanti di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Messina.

Per tutti gli altri episodi pure citati da Report nel corso della trasmissione a discredito dell’immagine dell’Azienda e per dimostrare l’incapacità ed inadeguatezza di chi deve eseguire il ponte: Terzo valico, Ponte di Braila, igiene degli alloggi del cantiere siciliani, sicurezza sul lavoro e arsenico, l’Azienda contesta in radice la veridicità delle notizie come riportate, riservandosi puntuale contestazione nelle sedi opportune già adite.

 

 

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