Nubiana.La grande impresa che salvò i Templi di Abu Simbel.

Nubiana. La grande impresa che salvò i Templi di Abu Simbel.

Il 22 settembre del 1968 il sole che sorge sulla valle del Nilo disegna nuove ombre. È un giorno speciale per l’Egitto e per il mondo intero perché vengono completati i lavori di spostamento dei templi di Ramses II ad Abu Simbel. Cinque anni di lavori ai quali hanno partecipato 2.000 uomini impegnati per 40 milioni di ore e che hanno visto il coinvolgimento delle aziende di costruzione migliori al mondo. Una corsa contro il tempo per mettere in sicurezza i due templi dall’invaso di acqua che sarebbe nato dalla costruzione della diga di Assuan. 

The salvatage of the Temples of Abu Simbel

Nubiana - The Salvage of the Temples of Abu Simbel

L’incredibile risultato raggiunto si porta sulle spalle un bagaglio di fatica e una dose unica di eccellenza ingegneristica mai sperimentata prima. Per cinque anni, in Nubia, la regione della valle del Nilo che si estende a Sud dell’Egitto da Aswan fino a Khartoum in Sudan, gli uomini impegnati nel cantiere di Abu Simbel fecero un lavoro meticoloso, che presentava grandi difficoltà tecniche da risolvere in tempi brevi e richiedeva abilità specifiche inusuali.

Webuild partecipò a quell’impresa, ricevendo l’incarico di smontare i templi, sezionati in 1.070 blocchi, e di costruire la collina artificiale, simile all’originale, che sarebbe diventata la loro nuova dimora, conservandoli così all’ammirazione delle generazioni future.

In poco più di tre anni i due templi di Abu Simbel, pesanti rispettivamente 265.000 e 55.000 tonnellate, furono spostati 280 metri più all’interno e 65 metri più in alto rispetto alla loro sede originaria, trovando riparo in un luogo sicuro, lontano dal rischio di un’inondazione del Nilo.

Tra la primavera del 1964 e la primavera del 1965 partì la prima fase del progetto di spostamento dei templi di Abu Simbel: venne realizzata una diga di sbarramento lunga 370 metri e alta 25 metri per proteggere l’area dall’innalzamento delle acque del Nilo. Il grande muro che rappresentava un primo argine era fatto con 380mila metri cubi di roccia e sabbia e 11mila metri quadrati di pile in lamiera di acciaio. Accanto alla diga, per contenere l’impatto del fiume, venne costruito un sistema di drenaggio, pozzi e canali sotterranei.
Una volta messo al sicuro il sito, iniziò lo smantellamento dei templi di Abu Simbel. 

La seconda fase cominciò con la rimozione del picco sovrastante, mentre le facciate dei templi vennero protette con cuscini di sabbia per evitare che potessero essere danneggiate dalla caduta di frammenti.
Fu in questa fase che avvenne il taglio dei templi in blocchi, per il quale furono chiamati dall’Italia alcuni tagliatori di marmo provenienti da Carrara. I templi di Abu Simbel vennero così smantellati e i blocchi posizionati in una grande area deposito di 44mila metri quadrati, prima di essere recuperati per il rimontaggio.

La terza fase prese il via con i lavori di rimontaggio che durarono oltre due anni, fino al settembre del 1968. Il ruolo più delicato fu quello assegnato ai geometri, chiamati a verificare il perfetto posizionamento dei blocchi. Una volta completato il rimontaggio, i lavori si conclusero con la ricostruzione di un ambiente circostante che riproducesse alla perfezione quello originario, restituendo al mondo l’immagine esatta dei templi di Abu Simbel  e i suoi fenomeni astronomici: la perfetta orientazione astronomica di Abu Simbel, nella posizione originale del tempio, faceva sì che il 21 febbraio e il 21 ottobre i raggi del sole penetrassero al suo interno illuminando le statue degli dèi Amon-Ra e Ra-Horakhty, nonché quella dello stesso Ramses II divinizzato. Solo quella di Ptah restava volutamente in penombra, in omaggio al suo carattere di divinità funebre. Quando il tempio di Abu Simbel venne spostato, un piccolo errore nell’ubicazione della nuova sede – insieme, forse, allo spostamento accumulato dal tropico del Cancro negli ultimi 3.280 anni – ha fatto sì che il fenomeno sia stato ritardato di un giorno, per cui oggi si verifica il 22 febbraio e il 22 ottobre.

Consegnare la storia alle future generazioni

Consegnare la storia alle future generazioni

Webuild ricorda tutti gli uomini che con abilità e competenze uniche, portarono a compimento l’impresa di Abu Simbel attraverso la pubblicazione di un libro dedicato in collaborazione con il Museo Egizio di Torino.

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La videogallery di Nubiana

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Nubiana: the book in collaboration with the Museo Egizio of Turin
The relocation of Abu Simbel's Temples, Egypt - Webuild Project
Nubiana - Concert by the La Scala Chamber Orchestra from Giuseppe Verdi's “Aida”
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