30 novembre 2017
Via della Seta: Webuild, infrastrutture risposta alle sfide geopolitiche e chiave per cooperazione strategica

NOTA STAMPA
Milano, 30 novembre 2017 - “La nuova Via della Seta è un progetto visionario, proietta l’Eurasia avanti nel futuro e traccia la strada da seguire per rispondere alle sfide geopolitiche attuali. In uno scenario sempre più globalizzato, le infrastrutture si confermano un volano fondamentale per la crescita globale, creando le basi per una vera interconnessione tra persone, città, paesi. Le previsioni geopolitiche tracciano il disegno di un mondo globalizzato in cui non esisteranno più confini geografici, ma solamente confini definiti da aree geopolitiche ed economiche che vedranno le megacities come aree di influenza e hub di interconnettività.” Così Pietro Salini, CEO Salini Impregilo, durante l’evento “Belt and Road Initiative: Building a Concrete Roadmap for Italy and China’s Joint Growth”, organizzato da Assolombarda e Pirelli a Milano.
La nuova via della seta, che il presidente cinese Xi Jinping definisce “il progetto del secolo”, è un vasto programma di investimenti in hub di infrastrutture che collegano Cina ed Europa attraversando oltre 60 paesi e creando nuove aree economiche. In uno scenario globale in cui internet diventa sempre più veloce, le merci impiegano ancora 45 giorni per passare da Europa a Cina e 18 giorni di treno. Il progetto della nuova via della seta può rispondere all’esigenza di creare infrastrutture che accorcino queste distanze, avvicinando la Cina e l’Europa.
In questo scenario, in cui la interconnessione gioca un ruolo sempre più strategico, Salini Impregilo rappresenta una delle poche società in Europa ad operare come pure player nel settore delle grandi infrastrutture complesse, con un fatturato di oltre il 90% all’estero. Il Gruppo è in grado di realizzare opere in tutti i settori, dal tunneling, ai sistemi idroelettrici e dighe, alle grandi infrastrutture ferroviarie ad alta velocita, alle grandi strutture autostradali transnazionali e transfrontaliere, come la Ferrovia Transiraniana, la Ferrovia Transgabonese, la Ferrovia Transcamerunense e la Transafrican Highway in Cameroon, parte della transafricana che unisce Nigeria e Kenya.
Alcune di queste opere Salini Impregilo le ha realizzate per molti anni con clienti cinesi lavorando su grandi progetti che hanno contribuito a segnare i percorsi di crescita del paese, soprattutto nel settore acqua, come le dighe di Ertan e di Xiaolangdi e in sfide complesse come la deviazione del Fiume Giallo. Il Gruppo inoltre ha lavorato per un tratto autostradale che fa parte della antica via della seta: il Western Europe – Western China International Transit Corridor, lungo 410 km in Kazakhstan.
“Salini Impregilo vanta un’esperienza di lungo periodo nella capacita di dialogare con il mondo della finanza e con i sistemi industriali nei territori che attraversiamo con le nostre infrastrutture, e un’ampia competenza nel supportare i clienti nel costruire, nei tempi previsti, progetti complessi, in condizioni ambientali estreme, come Canale di Panama e il Progetto idroelettrico di Karahnjukar in Islanda o le dighe in Etiopia”, prosegue Pietro Salini.
“Questo progetto dimostra ancora una volta la grande capacita della Cina di pianificare il futuro, che ci deve far riflettere, affinché anche il nostro paese possa agganciare un nuovo percorso pianificato di crescita per le attuali e future generazioni. Il mercato delle infrastrutture è un settore con cicli evolutivi molto lunghi e la nostra azienda ha sempre cercato di posizionarsi in modo tale da anticipare e cavalcare i mega-trend del futuro per ottimizzare le opportunità di business a livello internazionale. La nuova via della seta ci sembra una ottima opportunità per il futuro”, conclude Pietro Salini.