25 novembre 2019

Salini Impregilo inaugura la mostra "Il viaggio del faraone" a Padova sul salvataggio dei templi di Abu Simbel

NOTE STAMPA

Milano, 25 novembre 2019 - “È necessario salvaguardare il passato per mettere in sicurezza e costruire il futuro, anche grazie alla collaborazione tra aziende e istituzioni, in una partnership finalizzata a realizzare insieme le grandi opere, oggi come 50 anni fa”, ha dichiarato Joseph Attias, Group Engineering, Development and Concessions Director di Salini Impregilo all’inaugurazione a Padova, il 23 novembre, della mostra “Il Viaggio del Faraone – Due secoli di presidio veneto a salvaguardia dei Templi”. E ha continuato raccontando l’operazione che vide protagonista Salini Impregilo in un consorzio di grandi imprese internazionali e che rappresentò un esempio di eccellenza ingegneristica e di collaborazione internazionale tra imprese e istituzioni, “un’impresa resa possibile solo grazie all’unione di forze e di intenti di un intero sistema costituito dal governo egiziano, dall’UNESCO e da tutte le imprese che all’epoca accettarono la sfida di riuscire a coniugare il progresso – che all’epoca era rappresentato dalla Diga di Assuan, strategica per lo sviluppo del paese - con la salvaguardia della cultura e del patrimonio storico, a beneficio delle generazioni future”.

Organizzata dall’Associazione Gabinetto di Lettura insieme al Comune di Padova e in collaborazione con Salini Impregilo, la mostra - ospitata all’interno di Palazzo Zuckermann e che sarà aperta gratuitamente al pubblico fino al 12 gennaio - è stata inaugurata alla presenza dell’Assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio. Racconta lo spostamento dei Templi di Abu Simbel, nell’ambito delle Manifestazioni Belzoniane che celebrano il 200° anniversario del rientro in patria di colui che per primo scoprì l’ingresso del sito archeologico, il padovano Giovanni Battista Belzoni.

I visitatori ripercorrono le varie fasi del progetto, a partire dall’appello internazionale lanciato dall’UNESCO nel 1960, attraverso i documenti originali dell’Associazione Archivio Gazzola e dell’ingegnere Luigi Rossato della Impregilo, all’epoca impegnato nei lavori di taglio, e sulla base della documentazione custodita da Salini Impregilo e recentemente pubblicata in “Nubiana”, volume edito da Rizzoli e pubblicato dal Gruppo in collaborazione con il Museo Egizio di Torino. L’archivio storico unico, che il Gruppo Salini Impregilo è riuscito a preservare grazie alla cura con cui le diverse società che ne hanno fatto parte hanno salvato i loro materiali multimediali, risale al 1906, anno della prima foto, ed arriva fino ad oggi, con 1 milione e 250 mila foto raccolte, organizzate e digitalizzate dal Gruppo, insieme a 750 video anche storici di grande impatto, come quelli di Ermanno Olmi sulle dighe costruite per la Edison nella prima metà del 900.

Salini Impregilo ha spesso fornito supporto per preservare il patrimonio culturale del passato o per costruire nuovi luoghi di cultura, come il centro culturale ad Atene, con la nuova biblioteca e la nuova Opera House, e l’Auditorium Parco della Musica a Roma. In Grecia, a Salonicco, il Gruppo, con l'aiuto di esperti archeologi, sta lavorando per salvaguardare un'importante strada antica romana nota come “decumanus maximum”, scoperta durante la costruzione della prima linea metropolitana cittadina. Lo stesso è stato già fatto a Roma, per la Linea B1, dove sono stati scoperti e salvaguardati reperti dell'antica città.

Salini Impregilo inaugura la mostra "Il viaggio del faraone" a Padova sul salvataggio dei templi di Abu Simbel
Materiale informativo - Progetto Ponte sullo Stretto di Messina
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