Emozioni in mostra. Le testimonianze dei visitatori alle esposizioni di Webuild

Costruire il Futuro - mostra Webuild

I libri raccontano sempre un’emozione segreta. L’emozione di chi scrive; l’emozione di chi legge. Alcuni libri, poi, raccontano l’emozione di chi guarda, osserva, vive un’esperienza.

Il libro degli ospiti, aperto all’ingresso della mostra “Costruire il Futuro” organizzata da Webuild in collaborazione con Triennale Milano, trasmette l’emozione di chi viene accompagnato in un luogo sconosciuto, quel luogo dove vengono costruite le grandi infrastrutture. Cantieri aperti sulle rive di un fiume, centinaia di metri sottoterra, ai piedi di una montagna, a due passi dalle fondamenta di un palazzo nel pieno centro di una città.

 

«Complimenti per questa mostra entusiasmante e coinvolgente – scrive un visitatore – che, in questo momento così difficile, ci fa sperare che l’umanità con il suo ingegno non sia alla deriva»

«Una mostra inaspettata. – aggiunge un altro – Speriamo che riusciate a realizzare tutto quanto sognato».

 

Le dediche sono messaggi nella bottiglia affidati al mondo perché le storie raccontate nella mostra aperta al pubblico fino al 26 marzo e dedicata ai grandi progetti di Webuild raccontano le sfide più ambiziose vinte in ogni angolo del pianeta. La costruzione del nuovo Canale di Panama, quella del Ponte San Giorgio di Genova, gli scavi nel Terzo Valico dei Giovi (la futura alta velocità che collegherà Genova a Milano) e ancora quelli sotto il centro di Milano per i tunnel della linea metropolitana M4.

 

«L’uomo ha creato cose pazzesche. Complimenti!», scrive uno dei visitatori osservando le meraviglie dell’ingegneria.

«Meraviglioso vedere quanto l’Italia sia ancora un grande paese» aggiunge un altro.

 

La cultura cammina così sul confine dell’opere realizzate dall’industria. Come “Costruire il Futuro”, Webuild ha sostenuto un’altra mostra dai risvolti culturali: “Roma Silenziosa Bellezza”, organizzata questa volta nella capitale, presso il Vittoriano, per raccontare attraverso immagini esclusive la Città Eterna svuotata dal lockdown imposto dal Covid-19. Una mostra che ha raccolto decine di migliaia di visitatori, attirati da un messaggio positivo, quello di sfruttare il dramma della pandemia come un’occasione per ripensare i nostri modelli di vita.

Successo di pubblico e di reazioni: 2,4 milioni le impression raccolte sui social, 719mila le interazioni, di cui 488mila alimentate da social influencer. Un evento fisico accompagnato da video, spot, post, che hanno alimentato la voglia dei visitatori di esserci e di commentare.

La Roma deserta è anche un cantiere potenziale, quello della Metro C o di altre opere che potrebbero cambiare il volto della capitale d’Italia. Per riuscirci ci vuole coraggio e visione. Parole che accompagnano ogni sala della mostra milanese “Costruire il Futuro”, pensata proprio per raccontare il meglio del Made in Italy e allo stesso tempo il coraggio di immaginare come saremo nei prossimi anni.

«Costruire è un’azione profondamente politica. – riporta un visitatore. – Grazie a chi come voi se ne assume la responsabilità (e il rischio)».

E poi ancora:

«Orgoglio italiano nel mondo», «meravigliosa», «entusiasmante», «impressionante da vedere».

Migliaia di parole, consegnate all’inchiostro di una penna, alle quali si aggiungono i commenti affidati al web, centinaia di post che dal 27 febbraio scorso – giorno dell’inaugurazione della mostra – hanno accompagnato sui social il percorso dell’esibizione. Il primo di questi («Stefania è stupenda!») è un saluto a Stefania, la talpa meccanica che ha scavato uno dei tunnel dove corre la nuova metropolitana di Milano. Con un’operazione complessa e coraggiosa, la testa della TBM è stata portata all’ingresso della Triennale dove oggi troneggia come fosse una scultura d’arte contemporanea.

«Come una scultura di Pomodoro» recita un altro commento che coglie il valore di queste grandi opere e delle macchine utilizzate per costruirle, strumenti della modernità che vanno oltre i confini dei cantieri e aggiungono nuove forme di vita e di interazione alla quotidianità degli esseri umani.

Emozioni in mostra. Le testimonianze dei visitatori alle esposizioni di Webuild

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