Nuovo Centro Direzionale Eni
Un’opera efficiente, innovativa e rispettosa dell'ambiente
Il Nuovo Centro Direzionale Eni, realizzato da Webuid nel comune di San Donato Milanese, si compone di tre edifici principali che emergono dal paesaggio come un’isola urbana, collegati tra loro da ponti aerei per integrarsi con l’ambiente circostante e stabilendo una forte presenza visiva.
Organizzati attorno a una piazza centrale, caratterizzata da un lago artificiale e un'isola con alberi, gli edifici affacciano attraverso vetrate a tutta altezza sugli spazi comuni.
Il progetto ha previsto la realizzazione di una superficie verde complessiva di 11.684 m2, con un patrimonio arboreo di 214 alberi e specie erbacee perenni, per formare un tappeto compatto che non richieda ripetuti tagli e con minori esigenze idriche.
Realizzato in base al progetto dello studio statunitense Morphosis Architects, guidato dal premio “Pritzker” Thom Mayne, e con l’utilizzo della tecnologia B.I.M. (Building Information Modeling, che ha permesso di ottenere un progetto estremamente dettagliato a livello architettonico, strutturale e impiantistico), il complesso ospita fino a 4.600 persone e si sviluppa su una superficie complessiva di 65.000 m2.
Nel corso della realizzazione sono state previste anche importanti opere pubbliche limitrofe: nuova viabilità, rotatorie, verde pubblico e parcheggi pubblici.
Per realizzare l’opera sono state coinvolte 3.000 persone e circa 400 aziende fornitrici.
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Nuovo Centro Direzionale Eni, Italia - Webuild Project
Tre torri interconnesse per il nuovo headquarter
Il nuovo Centro Direzionale Eni è composto da tre edifici, ognuno dotato di una lobby di ingresso indipendente:
- Icon Tower: è l'edificio più alto del complesso con 10 piani fuori terra e ospita il ristorante aziendale di circa 5.600 m2 che potrà contenere fino a 1.100 persone
- Landmark Tower: è l'edificio più grande dei tre con una superficie di circa 23.700 m2 su 8 piani
- Skygarden Tower: è l’edificio centrale del complesso con 9 piani fuori terra e può ospita il centro congressi da 360 posti, una caffetteria (con cucina indipendente), una zona catering e aree meeting. Nella parte superiore ospita un giardino panoramico con percorsi pedonali e piante sempreverdi
Infine, al piano interrato unico per tutti gli edifici, si trova un parcheggio che può ospitare circa 900 tra auto, moto e biciclette.
Sfide progettuali: i ponti di trasferimento
Le sfide progettuali più complesse sono quelle affrontate per la realizzazione dei ponti e delle strutture di trasferimento tra gli edifici, carpenterie imbullonate le cui membrature principali sono state parzialmente assemblate a piè d’opera e poi sollevate.
L’Icon e il Landmark sono tra loro collegati a livello del settimo piano da un ponte in carpenteria metallica di 85 metri di luce. La larghezza del ponte è variabile da 15 metri a circa 3 metri così come è variabile la sua altezza, che parte da 20 metri in corrispondenza dell’Icon, allineandosi alla sua copertura, e raggiunge i 6 metri di altezza una volta giunto sul Landmark.
Il ponte è realizzato attraverso due grandi travature reticolari di tipo Warren (senza montanti), tra loro collegate a livello del settimo piano e in copertura con travi reticolari di piano controventate con profili a croce di Sant’Andrea. Il ponte trasferisce i carichi verticali in corrispondenza dell’Icon a pilastri in cemento armato opportunamente rastremati per permettere l’appoggio, e su setti in cemento armato sul Landmark.
Il collegamento tra Icon e Skygarden avviene attraverso un ponte in carpenteria metallica, di 68 metri di lunghezza, che si sviluppa in piano in corrispondenza del secondo livello. Il ponte è costituito da tre campate: due con luce libera di 15 metri circa e una con 38 metri di luce; ha larghezza costante di 3,30 metri circa e altezza di circa 6 metri.
La struttura del ponte è costituita da una trave a cassone di 1.60 metri di altezza realizzata con piatti saldati di spessore variabile da 8 a 24 mm. In corrispondenza degli appoggi sono presenti opportuni irrigidimenti. Il piano di calpestio è realizzato con un solaio in cement0 armato di 15 cm di spessore gettato su lastre cassero prefabbricate in cemento armato di 5 cm di spessore. Alle estremità del ponte sono presenti giunti che rendono indipendente la sua struttura da quella dell’Icon e dello Skygarden.
Un'opera simbolo di eccellenza ingegneristica e sostenibilità
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Sostenibilità e migliori prestazioni energetiche
L'edificio produce energia in autonomia grazie ai pannelli solari
Il Nuovo Centro Direzionale Eni è stato sviluppato rispettando gli standard stringenti di efficienza energetica e sostenibilità ambientale con interventi, scelte progettuali e impiantistiche che determinano l’efficienza e il basso impatto ambientale del complesso.
Il progetto del nuovo Centro, fin dal suo concepimento, ha perseguito la certificazione della sostenibilità ambientale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), ottenuta con livello Gold. Per quanto riguarda la parte di energia e atmosfera, gli impianti a servizio dell’edificio sono del tipo a bassa entalpia (pannelli radianti a soffitto), con produzione dei fluidi per il condizionamento a elevata efficienza. L’involucro dell’intero edificio è a elevate prestazioni, con basso fattore solare e bassi valori di trasmittanza termica.
Tutto il ferro e il calcestruzzo provengono a meno di 200 km dal cantiere e contengono percentuali di riciclato maggiori al 90% per il ferro e superiori al 5% per il calcestruzzo. Tutte le pitture, le vernici, i rivestimenti, le moquette sono previsti a bassissima emissione di VOC.
Per la realizzazione del nuovo headquarter sono state rispettate anche tutte e le indicazioni del framework Level(s), lo standard europeo per la progettazione e costruzione di edifici sostenibili, che si basa sull’intero ciclo di vita dell’immobile.
Il disegno della facciata è ispirato alla formazione geologica della Terra, visibile nell’effetto ottico prodotto dai rivestimenti esterni in lamiera metallica microforata e le forme stratificate degli edifici che sembrano emergere dal sito.
Il nuovo complesso risponde all’obiettivo di garantire le migliori prestazioni in termini di rendimento energetico e di illuminazione naturale degli ambienti, attraverso la realizzazione di un “sistema a doppia pelle” esteso a tutti i fronti degli edifici con la sola esclusione del piano terra, dove è presente una vetrata Clear Glass a tutt’altezza, e alle testate, dove è realizzata una facciata Dark Grey ottenuta con vetro colorato in pasta o con coating.
Le facciate Double Skin, invece, sono caratterizzate dallo stesso sistema di facciata continua con vetrocamera sigillata direttamente al telaio con silicone strutturale SSGS (Structural Sealant Glazing System), che a sua volta supporta il sistema di schermatura esterna con due differenti configurazioni:
- La facciata “Orange” è costituita da un rivestimento con pannelli metallici perforati al 55% con differenti inclinazioni ed organizzati in pannelli.
- la facciata “Blue” è costituita da una combinazione di differenti tipologie di pannelli costituiti da lamelle metalliche orizzontali perforate in una percentuale del 55%, di differenti dimensioni e inclinazioni.
La nuova sede Eni è eccellenza ingegneristica Webuild al servizio dell'ambiente
Nuovo Centro Direzionale Eni. Le nostre celte, la nostra idea di futuro
Nuovo Centro Direzionale Eni - Video 360°
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