Milano Est Ovest
Questione di accessibilità
Lo sviluppo di un trasporto pubblico utilizzabile da chiunque è una componente critica del futuro delle città e pone più di una sfida. Le soluzioni esistono già, e la nuova Linea Blu ne è un esempio.
La metropolitana è uno dei mezzi di trasporto più utilizzati per muoversi nelle città.
Per alcune persone, però, non è così semplice scendere sottoterra e dirigersi in autonomia ai vagoni.
Ci sono molte condizioni, permanenti o temporanee, che rendono difficile o impossibile muoversi in libertà e in modo indipendente, soprattutto all’interno di infrastrutture con le caratteristiche delle stazioni della metropolitana. Per questo motivo si sente sempre più spesso parlare di design dell’accessibilità: un approccio alla progettazione per garantire che i luoghi siano accessibili e utilizzabili da tutti.
Il design della accessibilità mira a rimuovere le barriere che potrebbero impedire a un individuo di utilizzare un ambiente in libertà e con facilità. Tutte le persone dovrebbero infatti essere in grado di accedere e utilizzare un edificio e le sue strutture facilmente, senza disagi o aiuti esterni.
Quando si parla dell’argomento, è facile pensare subito alle necessità di chi ha una disabilità o requisiti specifici e specialistici. Nonostante nella percezione generale la sedia a rotelle rappresenti il simbolo di accessibilità, l’argomento è molto più ampio.
Ci sono molte condizioni, permanenti o temporanee, che rendono difficile o impossibile per le persone muoversi in libertà e in modo indipendente: la terza età, un incidente dalle conseguenze più o meno gravi, infortuni di vario tipo. Abbattere le barriere architettoniche diventa quindi una scelta da cui trae beneficio l’intera società.
Per quanto riguarda la metropolitana, il discorso può diventare complesso proprio per la conformazione degli spazi e il loro accesso. Nel mondo, ci sono ancora molti esempi di strutture che non rispettano i requisiti di accessibilità o si limitano al minimo indispensabile. Il caso della metropolitana di New York è emblematico: su 472 stazioni appena 126 sono accessibili a tutti, uno dei record peggiori al mondo.
La situazione del trasporto locale accessibile per tutti deve ancora molto migliorare, nonostante i passi in avanti fatti esiste infatti una realtà variegata e diversa che cambia da città a città.
La nuova linea Blu, ad esempio, rappresenta un esempio virtuoso di come sia possibile progettare e realizzare spazi che comprendono le necessità di ognuno.
L’M4 è infatti 100% accessibile e presenta ascensori e scale mobili in ogni stazione. Inoltre, grazie alla conformazione della banchina, è possibile salire in autonomia sui treni anche in carrozzina.
Tutte le stazioni inoltre sono dotate di percorsi LOGES (Linea di Orientamento Guida e Sicurezza), il sistema di superfici con rilievi creati per essere percepiti sotto i piedi, per permettere ai passeggeri di orientarsi nei mezzanini, nei corridoi, sulle banchine e raggiungere treni e uscite. Le mappe delle stazioni in Braille permettono poi di orientarsi verso scale e ascensori, anch’essi equipaggiati con pulsanti in Braille e in rilievo.
In ogni stazione si trovano ingressi e uscite riservati ai passeggeri con disabilità, ai tornelli, tutti dotati di segnali acustici per la convalida del biglietto oltre che di display. L’M4 è provvista poi di banchine protette da porte lungo tutto il lato, che impediscono di cadere sui binari rappresentando un confine di sicurezza più funzionale dei rilievi a pavimento. Per segnalare l’arrivo dei treni, la loro destinazione e la stazione ci sono annunci sonori, a cui si aggiungono suoni intermittenti per l’apertura delle porte.
La maggioranza dei display elettronici alle fermate presenta inoltre scritte gialle su sfondo nero (leggibili dalle persone ipovedenti) e su tutti i mezzi più recenti è stato anche ingrandito il carattere dei display per garantire una migliore leggibilità; un insieme di scelte e accortezze fondamentali per garantire a tutti un utilizzo più semplice di un mezzo così importante.