Milano Est Ovest
Milano è verde-blu
Sapessi com’è strano, sentirsi innamorati, a Milano,
senza fiori, senza verde, senza cielo, senza niente, fra la gente, tanta gente
Esploriamo quali sono le zone verdi attuali della città che vanno a incrociare il percorso della Linea blu M4, la nuova linea della metropolitana di Milano, e capiamo perché sono importanti per il futuro della città
La canzone di Memo Remigi è stata presentata all’edizione 1965 del concorso radiotelevisivo Un disco per l’estate, e le sue parole fanno riferimento a una Milano in piena espansione urbanistica, che fagocitava le aree verdi verso la sua trasformazione nella capitale dello sviluppo industriale del nord Italia. Tuttavia la Milano di oggi è quanto di più distante da questa immagine: la città sta vivendo infatti un percorso inverso, fatto di riforestazione e valorizzazione delle varie tipologie di verde urbano.
Il primo punto della stilata dal Comune di Milano afferma infatti come gli “spazi verdi sono patrimonio della città e sono asse fondante della qualità della vita urbana”, intesi nelle loro varie accezioni: parchi pubblici e privati, giardini, cascine, orti urbani e terreni agricoli. Un ecosistema di verde urbano che “contribuisce al benessere dei cittadini e alla qualità estetica della città”, e rappresenta un bene comune da accrescere, tutelare e rendere fruibile per tutti i cittadini.
I dati del patrimonio del verde nel Comune di Milano
- Alberi a Milano: 501252
- Alberi a carico del Comune: 246683
- Aree verdi: 25034985 mq
- Aree gioco: 501485 mq
- Specie più frequenti: Aceri, Platani, Tigli, Bagolari
Fonte: Comune di Milano
Il Bosco Verticale progettato dallo studio dell’architetto Stefano Boeri, considerato il simbolo della rinascita “green” di Milano
Il Bosco Verticale progettato dallo studio dell’architetto Stefano Boeri, considerato il simbolo della rinascita “green” di Milano
Per vedere questa visione messa nero su bianco in tutta la sua progettualità possiamo sfogliare le pagine del Piano di Governo del Territorio (PGT), intitolato appunto .
L’impronta green della città partirà dal principio dell’azzeramento del consumo di suolo e della valorizzazione delle risorse verdi, parchi e giardini, e blu, i Navigli. Attraverso la “rigenerazione ambientale” di luoghi frammentati, come gli scali ferroviari, si sta progettando la creazione di un grande Parco Metropolitano, per una dimensione complessiva pari a circa 2 milioni di m² di verde pubblico sviluppato lungo la cintura dei binari ferroviari, anche grazie all’annessione di di aree agricole oggi destinate a edificazione o comunque prive di vincolo.
Il patrimonio verde di Milano è quindi destinato a crescere sempre di più. Non solo: sono previsti interventi di diradamento delle edificazioni, con conseguente incremento del verde urbano, strategie di forestazione urbana e nuove ed efficienti modalità di gestione e manutenzione del verde. L’integrazione del tessuto urbano con il paesaggio circostante, al fine di garantire le connessioni ecologiche e la biodiversità vegetale e animale, poggia quindi su forti basi di progettualità e gradualità della cura del verde pubblico, con un orizzonte temporale che non guarda solo al numero di alberi piantati. Nello stesso piano trovano posto le aree destinate all’agricoltura, la cui tutela garantisce il miglioramento delle caratteristiche ambientali dei contesti urbanizzati circostanti e la realizzazione di spazi in cui convivono attività agricole ed usi di interesse pubblico generale.
La nostra città è quindi sempre più un ecosistema, dove i singoli ambienti non possono essere immaginati a sé stanti, ma solo in relazione continua tra di loro. Parchi e aree verdi rappresentano una soluzione di continuità con le abitazioni — come nel caso del Bosco Verticale — le strade e, ovviamente, il trasporto pubblico.
Quali sono i parchi principali sulle stazioni della Metro Blu?
Se prendiamo in considerazione il percorso della Metro M4 possiamo trovare molti esempi di queste connessioni: le stazioni della metro blu, con la loro dislocazione Est-Ovest toccano una buona parte del territorio milanese e alcuni dei suoi parchi più rappresentativi a livello naturale e storico.
Partendo dalla fermata di Linate, attorno all’aeroporto troviamo infatti l’Idroscalo e il Parco Forlanini. L’Idroscalo è un lago artificiale con annesso parco costruito negli anni Venti come appunto scalo per idrovolanti, e utilizzato in seguito per ospitare eventi e manifestazioni sportive. Il parco dedicato a Enrico Forlanini, pioniere dell’aviazione italiana, è nato invece durante gli anni Sessanta con la volontà di salvare quella zona dalla speculazione edilizia, progettato dagli architetti Mercandino e Beretta come un “vuoto urbano", preservando alcune cascine storiche che trovano sede nel parco stesso Il Parco Forlanini ospita il Bosco dei Faggi, un bosco di 118 alberi dedicato alle 118 vittime del Disastro di Linate.
Parco Forlanini, solcato dal fiume Lambro, ospita una grande varietà di pesci, uccelli e specie vegetali
Parco Forlanini, solcato dal fiume Lambro, ospita una grande varietà di pesci, uccelli e specie vegetali
Proseguendo lungo la linea della M4 raggiungiamo la stazione di Dateo, passando prima il Parco Monluè, un complesso rurale fondato nel 1267 dagli Umiliati di Santa Maria di Brera e anch’esso attraversato dal fiume Lambro. Da Dateo possiamo raggiungere il Giardino Oreste del Buono, realizzato nel 2005 su un’area dismessa dell’industria dolciaria Motta, e soprattutto il Parco Vittorio Formentano, costruito su un terreno precedentemente occupato da un fortino austriaco, ed oggi casa della Palazzina Liberty.
Arrivando alla fermata Sforza-Policlinico, nodo di scambio con la linea gialla M3, troviamo i Giardini della Guastalla, affacciati su l'Università Statale di Milano e chiamati così perché ospitavano il Collegio della Guastalla, una scuola privata per ragazze indigenti fondata dalla Contessa Ludovica Torelli, nobile della Contea di Guastalla — un comune situato nella provincia di Reggio Emilia. I giardini, oltre a una varietà di piante arboree anche secolari, ospitano un tempio in stile neoclassico realizzato dall’architetto Luigi Cagnola.
La fermata di piazzale Vetra si apre sul Parco Papa Giovanni Paolo II, chiamato anche Parco delle Basiliche, in quanto collega la basilica di Sant'Eustorgio a quella di San Lorenzo. Dalla successiva stazione De Amicis, camminando in direzione della Darsena si arriva al piccolo Parco Rossi, sede della Conca (o chiusa) di Viarenna, realizzata per rendere più agevole il trasporto dei blocchi di marmo di Candoglia per la costruzione del Duomo di Milano. Proseguendo sulla linea M4, in prossimità della fermata Coni Zugna sorge il Parco Don Giussani, ex Parco Solari, in passato attraversato per un tratto dal fiume Olona, e Giardini di Via Dezza, che ospitano uno dei campetti da street basketball più famosi di Milano.
La linea blu continua in direzione di via Foppa, e dopo piazza Bolivar lambisce tutta via Lorenteggio fino ad arrivare all’attuale capolinea nella stazione di Milano San Cristoforo. Durante il tragitto sono tantissimi i parchi della Milano sud a cui è possibile accedere dalle fermate della M4: i Giardini di Via Tolstoj, il Parco Pubblico Savona-Brunelleschi, i parchi pubblici di Giambellino e Primaticcio, il Giardino Gonin Giordani, il Parco delle Crocerossine e il Parco Andrea Campagna, nella Barona.
Seguendo la direttrice Est-Ovest la linea M4 ci può quindi guidare lungo il futuro asse verde-blu di Milano, toccando con mano il futuro della città non solo per quanto riguarda il trasporto delle persone, ma anche l’evoluzione del suo patrimonio di verde urbano.
Il Drago Verde, l’iconica fontanella simbolo della città di Milano, è presente in tutti i parchi urbani
Il Drago Verde, l’iconica fontanella simbolo della città di Milano, è presente in tutti i parchi urbani
ForestaMi: il piano per il verde urbano
Come abbiamo visto, il verde urbano è in continua crescita nella città, e tanti sono i progetti all’orizzonte. ForestaMi è l’iniziativa, promossa da Comune di Milano e Regione Lombardia, che vuole raggiungere l’ambizioso obiettivo di 3 milioni di alberi entro il 2030 nel territorio della Città Metropolitana di Milano, uno per ogni abitante.
Il progetto porterà alla costruzione di venti nuovi parchi. Milano, come tutti gli agglomerati urbani, soffre del fenomeno delle isole di calore, zone urbane in cui temperature molto elevate persistono per vari giorni e notti, a causa della commistione di emissioni nocive, mancanza di aree verdi e di vento, a causa degli insediamenti urbani. Per ridurre questi fenomeni serve ripensare le città, attraverso interventi di rigenerazione urbana e riforestazione: un albero adulto, in un anno di vita, assorbe in media tra i 10 e i 20 kg CO2 l'anno, contribuendo contemporaneamente alla riduzione dell’anidride carbonica nell’aria e alla mitigazione della temperatura. Ma la semplice piantumazione degli alberi non basta: occorre aumentare la consapevolezza e la sensibilità ambientale, lavorando progettualmente con cittadini, agricoltori, imprese, per integrare al meglio il patrimonio verde nell’ecosistema cittadino, in modo che il verde di Milano non sia solo una zona “altra” dalla città, ma parte integrante di essa.
Piantare anche solo un albero è un gesto di fiducia nel domani è un investimento nel futuro dei nostri quartieri, dei nostri Comuni e del nostro Paese.
Il Parco del Portello, realizzato su un’area dismessa negli anni Ottanta occupata precedentemente da uno stabilimento dell’Alfa Romeo
Il Parco del Portello, realizzato su un’area dismessa negli anni Ottanta occupata precedentemente da uno stabilimento dell’Alfa Romeo