27 settembre 2016
Webuild celebra i 110 anni di storia
NOTA STAMPA
SALINI IMPREGILO CELEBRA I 110 ANNI DI STORIA
PIETRO SALINI: “PRONTI A PARTIRE SUBITO CON IL PROGETTO DEL PONTE SULLO STRETTO”
Milano, 27 settembre 2016 - Nella celebrazione dei 110 anni di Salini Impregilo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi lancia la sfida a Pietro Salini sul Ponte sullo Stretto di Messina.
«Dobbiamo rendere la Sicilia più vicina creando centomila posti di lavoro – ha detto questa mattina il premier intervenendo alla Triennale di Milano – e se voi siete nella condizione di portare le carte e sbloccare quello che è fermo da dieci anni, noi ci siamo».
La sfida è stata raccolta dall’amministratore delegato di Salini Impregilo nel giorno dell’evento, dal titolo “Presente e futuro delle infrastrutture”, che festeggia i 110 anni del Gruppo e al quale hanno preso parte, oltre al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, l’ambasciatore Usa in Italia, John Phillips, e il professore presso il dipartimento di Government della Harvard University, Jeffry Frieden.
«Il racconto negativo sul fatto che l’italia non è competitiva – ha detto Renzi – è smentito da donne e uomini dell’impresa e dell’ingegneria».
Renzi ha poi elogiato le imprese italiane presenti all’estero: «Evviva le aziende che rischiano e chi ci mette del suo e non si accontenta di continuare a guardare al passato. Il recupero della dimensione del sogno è molto legato all’ingegneria, alla progettazione. In Italia è mancata per anni la progettazione del futuro.
Durante la crisi abbiamo perso 927mila posti di lavoro nelle costruzioni, più della metà dei quali sull’edilizia. Dobbiamo ripartire tanto dalle piccole realtà quanto dalle grandi opere».
«Ecco la dimensione del sogno e dell’orizzonte – ha concluso Renzi. – Le storie di aziende che credendo nel futuro hanno costruito pezzi di questo paese ci rendono orgogliosi ma non basta. È bello guardare al passato ma ancora più bello guardare al futuro».
A lui ha risposto Pietro Salini, richiamando la necessità di progettare il futuro e pianificare interventi per la crescita del Paese.
«Non possiamo più aspettare – ha dichiarato l’amministratore delegato del Gruppo – siamo un paese che vive in un mondo globale. Non possiamo sempre dire no, alle olimpiadi, al Paese, al futuro, ai ragazzi, perché quello che seminiamo oggi è quello che avremo domani. Per i nostri figli, ai quali non possiamo rubare il futuro».
«Le infrastrutture non sono belle di per sé – ha proseguito Pietro Salini – ma servono per riempire le necessità, per immaginare il futuro di un paese. Allora significa che è necessario pianificare le infrastrutture. Questo mi piacerebbe che ci fosse in un Paese come il nostro. Un piano che preveda cosa farà la generazione del futuro».
A salutare i 110 anni di una grande industria italiana, erano presenti alcuni dei protagonisti del panorama imprenditoriale italiano. Tra gli atri l’amministratore delle Ferrovie dello Stato, Renato Mazzoncini, il presidente dell’Anas, Gianni Vittorio Armani, il presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Claudio Costamagna, il vice presidente di UniCredit, Fabrizio Palenzona, l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, l’amministratore delegato di Leonardo, Mauro Moretti, il presidente di Rcs MediaGroup, Urbano Cairo, il direttore generale di Banca Intesa SanPaolo, Gaetano Miccichè, il presidente di Bnl, Luigi Abete, il presidente di Tod’s, Diego Della Valle e l’amministratore delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, l’amministratore unico di Mapei, Giorgio Squinzi.
Nel corso dell’evento è stata inaugurata la Mostra multimediale “Beyond. Delivering the Future for the Past 110 Years” (che sarà aperta al pubblico oggi alle 18 alla presenza del sindaco di Milano, Giuseppe Sala e resterà visitabile presso la Triennale fino al 6 novembre), e sono stati presentati alle autorità presenti il francobollo celebrativo realizzato con le Poste Italiane, il libro “110 years of future” edito da Rizzoli e il video sulla storia e le eccellenze del Gruppo realizzato da Giovanni Minoli.
LA MOSTRA
“Beyond. Delivering the Future for the Past 110 Years”, la Mostra che celebra il ruolo delle grandi infrastrutture nel mondo, è un viaggio multimediale coinvolgente, in grado di far vivere al visitatore le grandi opere nella loro imponenza, mostrandone la bellezza e la funzionalità, lungo un percorso che lo porta attraverso canali che uniscono gli oceani, come il Canale di Panama; dighe ed impianti idroelettrici che producono energia pulita in alternativa alle megacentrali nucleari, come le dighe in Cina, Etiopia, Argentina e Colombia; strade e ponti che hanno costituito la colonna dorsale di paesi immensi come gli Stati Uniti; metropolitane e ferrovie che connettono in modo sostenibile città e spostano persone e merci, come la metro di Parigi, quelle di New York e di Riyadh; edifici iconici, che replicano la bellezza della natura andando oltre l’immaginazione, come il Centro Culturale di Stavros Niarchos ad Atene, l’Auditorium a Roma o la grande Moschea di Abu Dhabi.
Un viaggio che si sviluppa in 8 sale, ognuna delle quali racconta, attraverso grandi opere simbolo, la sfida di intere popolazioni verso il futuro.
I NUMERI DEL GRUPPO
Salini Impregilo opera in 50 Paesi con 35mila dipendenti di 100 nazionalità. Il Gruppo chiuderà il 2016 con ricavi per 6,1 miliardi di euro che – secondo il Piano Industriale 2016-2019 – dovrebbero raggiungere i 9 miliardi entro il 2019. Alla stessa data il portafoglio ordini è previsto a 39 miliardi di euro (attualmente è pari a 38,4 miliardi).
SALINI IMPREGILO NEL MONDO
Dal 1906 ad oggi Salini Impregilo ha realizzato circa 2.000 opere in cinque continenti. Di queste, 1.017 in Europa; 412 in Africa; 222 in Nord America; 213 in Sud America; 66 in Asia e Oceania; 54 in Medio Oriente.
Il Gruppo è leader mondiale nel settore acqua e uno dei principali player nel mercato delle grandi infrastrutture. Negli anni ha realizzato 257 dighe e impianti idroelettrici; 7.230 km di ferrovie e linee metropolitane; 1.450 km di tunnel; 350 km di ponti e viadotti.
LE OPERE COMPLETATE NEL 2016
Nell’anno in corso il Gruppo ha consegnato ai rispettivi committenti alcune delle opere più significative realizzate attualmente su scala mondiale: il nuovo Canale di Panama (per approfondimenti ); la diga di Gibe III in Etiopia (per approfondimenti ); il Centro Culturale Stavros Niarchos di Atene (per approfondimenti ).
PRINCIPALI PROGETTI FUTURI
A luglio 2016 il portafoglio dei nuovi ordini acquisiti dal Gruppo vale 6,8 miliardi di euro, opere complesse da realizzare in Paesi lontani. Tra queste, la diga di Koysha in Etiopia, una commessa del valore di 2,5 miliardi di euro; la ferrovia sotterranea di Perth in Australia (792 milioni di euro); la linea ferroviaria Purple Line nel Maryland, Usa (543 milioni di euro); la diga di Rogun in Tagikistan, che una volta inaugurata sarà la più alta del mondo (1,7 miliardi di euro).
LA STORIA DEL GRUPPO
Nel 1906 a Milano e a Piacenza Vincenzo Lodigiani e Umberto Girola fondano le loro imprese, realizzando i primi lavori a livello locale sui rispettivi territori. Esattamente trent'anni dopo, nel 1936, Pietro Salini avvia la sua attività di costruzione.
È una storia lunga più di un secolo che racconta di grandi famiglie, di infrastrutture che trainano lo sviluppo di paesi in tutto il mondo, di percorsi societari che si intrecciano e che nel 2014 danno vita al Gruppo Salini Impregilo, risultato della fusione per incorporazione di Salini in Impregilo.
GRANDI OPERE: PERCHE’?
Secondo il Fondo Monetario Internazionale ogni dollaro investito nelle infrastrutture genera 3 dollari di reddito nazionale. Il loro impatto sull’economia è quindi decisivo.
Ogni anno nel mondo vengono spesi 2,5 trilioni di euro per lo sviluppo delle infrastrutture di vario genere, non abbastanza per colmare il gap infrastrutturale che necessiterebbe di un investimento annuale di 3,3 trilioni.
Come dimostrano i risultati delle grandi opere realizzate da Salini Impregilo, si tratta di investimenti destinati a migliorare la vita delle persone.
La diga di Gibe III, inaugurata quest’anno in Etiopia, ha aumentato la produzione energetica del Paese dell’85%.
Il nuovo Canale di Panama, inaugurato il 26 giugno scorso, ha rilanciato il commercio internazionale attraverso lo stato del Centro America, portando il giro d’affari per il Paese dagli attuali 2,5 miliardi di dollari fino a 6 miliardi.
Una volta completata, la diga di Rogun in Tagikistan permetterà di raddoppiare il potenziale energetico del Paese.