Miracolo d’Egitto. Come ti smonto (e rimonto) il Tempio del Faraone
Un puzzle da 1.000 pezzi è classificato per “esperti”. Il numero di blocchi in cui è stata frazionata la valle egiziana di Abu Simbel è stato di 1.030, da 20 tonnellate ciascuno!
L’impresa compiuta nel 1964 da duemila operai guidati da ingegneri, archeologi e storici ha dall’essere inondati dalle acque del lago Nasser che da lì a poco sarebbe stato creato con la costruzione della diga di Assuan.
Con l’aiuto di 113 paesi, incluso l’intervento decisivo dei marmisti italiani coordinati dai tecnici Impregilo (oggi Webuild), i templi sono stati smontati pezzo per pezzo e rimontati in una nuova posizione 65 metri più in alto e 280 metri più indietro rispetto al bacino d’acqua. Vietati gli esplosivi, in 40 milioni di ore di lavoro solo con martelli pneumatici e seghe a mano, l’impresa è stata compiuta con precisione “stellare”: i templi, infatti, sono stati rimontati rispettando l’originario orientamento astronomico che da oltre 3.000 anni permette al sole di illuminare negli equinozi di autunno e primavera le divinità ospitate nel tempio più grande.
Abu Simbel Rescue Webuild Egypt 1968