La tripla A di Napoli. La Metro punta a nuovi premi con Capodichino
“Quale altro posto, meglio di una stazione, riflette lo spirito di un Paese, lo stato d’animo della gente?”, diceva il grande cantore del viaggio Tiziano Terzani.
Ammirando la costruzione della della Linea 1 della metro di Napoli si avverte appieno il coraggio di osare e di uscire dagli stereotipi. “Progettiamo e costruiamo la metropolitana più bella del mondo”, dice di sé la società Metro Napoli, il cui obiettivo è dare alla città una migliore qualità della vita e allo stesso tempo fondere tre “A” in un solo progetto: Arte, Archeologia e Architettura.
La stazione di Toledo, costruita da Webuild nel 2013, ha già conquistato il premio della più bella dalla CNN.
Ora, quella di Capodichino, in corso d’opera sempre per Webuild, si propone come nuovo modello di ingegno, tecnica ed eccellenza di design. Il manufatto interrato con pianta a forma di omega, profondo circa 50m con atrio a vista in corrispondenza del piano stradale, sovrastato da una copertura in acciaio, vetro e calcestruzzo. La parte circolare dell’omega, del diametro interno di 33 m, è un’unica area aperta con otto ascensori e quattro scale elicoidali che si avvitano a sbalzo sulla parete circolare. Per realizzarla sono previsti 200mila metri cubi di scavo, 70mila metri cubi di calcestruzzo e 8mila tonnellate di acciaio. Capodichino sarà la terza porta della città.
Con l’apertura di questa stazione, Napoli sarà una delle prime città al mondo ad avere collegamento diretto metropolitano con porto, aeroporto e stazione ferroviaria ad alta velocità. L’attesa di transito nella stazione metro di Capodichino è di 60 milioni di passeggeri l’anno.
METRO NAPOLI CAPODICHINO