Storia e visione
Il mestiere del costruire
Siamo uomini e donne del fare e come italiani, il costruire è parte integrante di noi. Fin dai tempi degli antichi romani duemila anni fa, le infrastrutture hanno permeato la nostra storia: infrastrutture costruite in Italia e all’estero, che ancora oggi esistono e funzionano. La nostra abilità e la nostra competenza in questo campo sono da sempre sotto gli occhi di tutti, dei nostri vicini come di popoli lontani.
Il costruire è un mestiere fatto con il cuore e con le mani. Un mestiere antico, che ricorda il lavorare la terra: è sporcandosi le mani che si costruisce, che dal niente si vede un’opera nascere e crescere, evolvere sotto i nostri occhi e concretizzarsi giorno dopo giorno, mese dopo mese.
Webuild: una questione di DNA. Un mestiere che portiamo avanti con passione da 117 anni.
Realizzare una grande infrastruttura per noi significa accogliere una sfida sempre nuova e affrontarla con orgoglio e dedizione a costo spesso di grandi sacrifici: turni di lavoro serrati, condizioni atmosferiche estreme, vivere per anni in paesi lontani a volte separati dagli affetti più cari. Ma è la soddisfazione di prendere parte a qualcosa di unico, che resterà nel tempo e contribuirà a migliorare le condizioni di vita di altre persone a dare un senso a quello che facciamo.
L’identità di Webuild è inscindibile da quella di chi ogni giorno nei nostri cantieri e nelle nostre sedi contribuisce a realizzare ciò che sembra impossibile, con talento, passione e competenza. La promessa che portiamo avanti da sempre è costruire per creare valore.
Il significato del costruire
Ma cosa significa davvero costruire e quali sono i presupposti per dare forma ad una grande opera? Competenze tecniche e ingegneristiche, capacità di Project Management per supervisionare tutte le fasi costruttive e affrontare ostacoli e imprevisti, attenta suddivisione del lavoro, innovazione tecnologica ed estrema precisione nella realizzazione. Ma non solo. Tutto ciò non sarebbe sufficiente senza l’ingrediente più importante: la passione.
Sono le donne e gli uomini di Webuild a dare vita ad ogni progetto che realizziamo. Non contano le latitudini o le longitudini, non contano le condizioni atmosferiche, le culture e i costumi dei popoli: costruire rimane un rito che si rinnova con passione in ogni parte del mondo. Le nostre persone, che abbracciano questo mestiere come una scelta di vita e lavorano ogni giorno per un obiettivo comune, sono il vero motore del Gruppo.
E’ grazie a loro che vengono realizzati i ponti che attraversiamo, le strade che percorriamo, le ferrovie e le metropolitane che uniscono le nostre città, le dighe che permettono a intere popolazioni di ottenere il bene più prezioso – l’acqua – là dove prima non c’era.
E’ grazie a loro che si costruiscono le opere di cui beneficiamo ogni giorno, dalle più piccole alle più maestose.
Il costruire come sfida
Le opere realizzate da Webuild rappresentano spesso delle vere e proprie sfide: sfide ingegneristiche, come il progetto Lake mead Intake n. 3, lo scavo di quattro chilometri del tunnel realizzato sotto al letto di Lake Mead – il più grande lago artificiale degli Stati Uniti – per rifornire di acqua la vicina città di Las Vegas. Lo scavo, completato nel 2016, ha stabilito un record mondiale nel campo dell’ingegneria dovuto alla complessità geologica del terreno e ha sottoposto i lavori ad un altissimo rischio a causa della pressione dell’acqua nel tunnel che poteva raggiungere i 15 bar, di gran lunga superiore alla media in questo genere di opere che va dagli uno ai tre bar. Il Lake Mead Intake n. 3 assicura alla città di Las Vegas 4,5 milioni di metri cubi di acqua potabile al giorno e farà fronte alla cronica siccità di questa zona per i prossimi 100 anni: l'ccezionalità dell’opera è stata riconosciuta in più occasioni e nel 2016 la rivista TBM (Tunnel Business Magazine), una delle pubblicazioni più prestigiose nel settore del tunneling, gli ha assegnato il premio “Tunneling Achievement award of the year” per il miglior progetto dell’anno.
Sfide contro il tempo, come il nuovo Ponte di Genova, concluso nel 2020 dopo soli 15 mesi dall’inizio dei lavori: una costruzione divenuta un simbolo per l’Italia e portata a termine mantenendo ritmi serrati con turni per 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, realizzato da oltre 1000 persone di 40 mestieri differenti impegnati in alcuni momenti in venti cantieri paralleli per proseguire senza sosta, anche durante l’emergenza sanitaria del Covid.
Sfide epiche, come il , inaugurato nel 2016: il progetto ingegneristico più complesso e ambizioso al mondo, che ha cambiato la storia del commercio mondiale disegnando una nuova rotta tra l’Atlantico e il Pacifico, congiungendo due oceani e inaugurando l’era globale. La realizzazione del nuovo Canale di Panama è stata composta da più parti, di cui la più rilevante è il Progetto Terzo Set di Chiuse: la più grande opera dell'uomo negli ultimi decenni, che ha permesso alle navi moderne, chiamate Post-Panamax per segnare l’avvio della nuova era di navigazione, di attraversare l’istmo di Panama con un sistema di chiuse delimitate da enormi paratoie scorrevoli.
E’ solo grazie alle donne e gli uomini di Webuild che opere come queste hanno visto la luce: un patrimonio umano e professionale unico al mondo.
In questa storia la testimonianza di una persona di Webuild, che da anni lavora nel Gruppo e che ringraziamo per aver voluto condividere con noi il suo "senso del costruire".
Voci dal Ponte: i Podcast dedicati al Ponte di Genova
Noi siamo quelli che costruiscono, che con le mani sanno fare questo mestiere. A chi mette il cuore nelle opere che realizziamo va il mio grazie