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Crisi idrica, interventi strutturali dopo la siccità. Dal 21 al 23 settembre il Festival dell’Acqua a Torino

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Webuild Lake Mead Intake 3 Hydraulic Tunnel, Las Vegas, USA

Le Regioni Piemonte e Lombardia sono già scese in campo contro gli effetti della siccità. Sul tavolo ci sono diverse ipotesi, dal riutilizzo delle acque reflue all’impiego dei desalinizzatori

Un po’ di pioggia nel mese di agosto non basta per archiviare il problema della siccità, responsabile di gravissimi danni soprattutto nel settore agricolo. Inoltre, non può cancellare nemmeno l’agenda dei provvedimenti da mettere in cantiere il prima possibile, sapendo che il cambiamento climatico non farà che peggiorare la crisi idrica nei prossimi anni. Sostenibilità, ambiente e innovazione devono andare quindi di pari passo, allo scopo di trovare la soluzione migliore per la crisi dell’acqua, una questione sulla quale per fortuna stanno arrivando i primi segnali positivi. L’occasione per fare il punto della situazione è il Festival dell’Acqua a Torino dal 21 al 23 settembre promosso da Utilitalia, la federazione delle utilities italiane. 

Il Piano Marshall del Piemonte contro la crisi idrica

Dopo le pesanti conseguenze legate alla crisi idrica di questa estate, peggiorate dagli effetti del climate change, qualcosa si sta muovendo in due grandi regioni del Nord, il Piemonte e la Lombardia, entrambe pesantemente colpite con danni ingenti alle attività agricole. La Regione Piemonte ha approvato quello che ha definito “un Piano Marshall per l’acqua”, con una dotazione finanziaria davvero importante di quasi 500 milioni di euro, in parte finanziati dal PNRR. Le risorse saranno destinate a una serie di provvedimenti strutturali, che vanno dalla riduzione delle perdite idriche alle interconnessioni, dall’aumento della capacità di accumulo alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento.

Le acque reflue per irrigare il Parco Nord di Milano e superare la crisi dell’acqua

In Lombardia la Giunta regionale ha approvato il nuovo Piano di tutela regionale delle acque (2023-2028): l'azione sarà focalizzata sul contrasto alla scarsità idrica e recepirà gli indirizzi nazionali ed europei in tema di sviluppo sostenibile, adattamento ai cambiamenti climatici e biodiversità. Intanto a Milano il Parco Nord di Milano, uno dei polmoni verdi della città, da questa estate è irrigato con acque reflue di uso domestico opportunamente depurate, uno dei provvedimenti presi in piena emergenza siccità per rispondere alla crisi idrica con una soluzione circolare. 

L’Italia oggi riutilizza direttamente solo il 4% delle acque reflue, ma tutti gli esperti sono concordi nell’affermare che si tratti di un’attività da cui possiamo trarre benefici ben maggiori. A Milano ad esempio ci sono 41 impianti di depurazione: la metà immettono le acque depurate in fiumi e torrenti, 17 garantiscono invece risorse idriche alle aziende agricole, mentre in 4 casi c’è un uso diretto come il lavaggio strade o l’inaffiamento del verde cittadino.

In un’audizione alla Camera, questa estate anche l’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, ha sottolineato l’opportunità di sfruttare “le potenzialità del riuso della risorsa idrica, per esempio attraverso il ricorso al riutilizzo delle acque reflue, anche promuovendo l'attivazione di misure e di progetti con la finalità di ampliare la capacità di depurazione e di recupero delle acque reflue”. Ѐ una misura su cui è intervenuta anche l’Unione Europea con l’approvazione di un regolamento che entrerà in vigore l’anno prossimo e che mira proprio a dare un quadro chiaro per questo tipo di attività e sui cui le autorità italiane stanno lavorando, pur con qualche ritardo. 

Il ruolo di Fisia Italimpianti, leader nazionale nel trattamento delle acque

Il nostro Paese ha le capacità tecnologiche e le risorse per fare un salto di qualità nella gestione dell’acqua e nel contrasto alla siccità. Tra le aziende che operano nel settore del trattamento delle acque, il leader italiano è Fisia Italimpianti (Gruppo Webuild) che ha installato impianti di depurazione delle acque reflue che servono 6,6 milioni di persone dalla Turchia all’Argentina passando naturalmente anche dall’Italia.

Per una soluzione strutturale al problema della crisi idrica in Italia, il Gruppo Webuild – che tra l’altro è appena tornato numero uno al mondo nel segmento acqua, al vertice della classifica dei più grandi contractor internazionali redatta da ENR, la più autorevole rivista statunitense del settore - ha proposto anche una decisa accelerazione nella costruzione di impianti di dissalazione per la produzione di acqua potabile dall’acqua del mare.

Il progetto, denominato “Acqua per la vita”, prevede a regime la costruzione di 15/16 impianti in tutta Italia, attraverso i quali sarebbe possibile risolvere il problema della crisi idrica in maniera strutturale. Fisia Italimpianti in questo settore ha un know-how riconosciuto a livello internazionale, con impianti operativi in Arabia, Oman e Dubai che producono ogni giorno oltre 4 milioni di metri cubi di acqua potabile, a dimostrazione del ruolo che può ricoprire anche in Italia nella risoluzione strutturale della crisi idrica.

"Acqua per la Vita"

La proposta di Webuild per trovare una soluzione alla crisi idrica del Paese

Dissalare l'acqua di mare può essere una soluzione alla crisi idrica? Pro e contro dei dissalatori
Acqua per la vita - Webuild
Acqua: la soluzione - Webuild
The Worth of Water - Webuild
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Grazie alla controllata Fisia Italimpianti, siamo partner strategico per clienti pubblici e privati in aree soggette a stress idrico come il Medio Oriente, dove realizziamo infrastrutture idriche fondamentali per milioni di persone.

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Lavoriamo ogni giorno alla gestione sostenibile dell'acqua in tutta la filiera idrica attraverso infrastrutture, progetti e opere capaci di incrementare la disponibilità idrica anche dove le risorse naturali risultano insufficienti o inquinate.

The Worth of Water - Webuild
Webuild water experience
Jebel Ali M Desalination Plant, UAE - Webuild Project
Yacyretá Hydroelectric Project, Argentina-Paraguay - Webuild Project
Karahnjukar Hydroelectric Project, Iceland - Webuild Project
Sogamoso Hydroelectric Project, Colombia - Webuild Project
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Fisia Italimpianti - Webuild Group

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